venerdì 2 ottobre 2015
Cugina Teresa Mostratisi
Mi spiace dover parlare sempre di cose tristi, ma anche Teresa, la cugina Teresa se ne andata.
Non posso tacere, le volevo molto bene ed anche se aveva raggiunta una bella età, ciò
non toglie il dispiacere di non vederla più.
Mi consola il fatto che ho potuto vederla ancora in perfette condizioni intellettive : lei immaginava
che era l'ultima volta che mi salutava ed anch'io, perciò è stato un addio doloroso.
Tre mesi prima era morto Ottavio, suo fratello, anche questa dipartita è stata dolorosa,
anche se a lui non ho potuto dare un addio, se non per telefono.
La natura dell'uomo è questa.
Ieri 1° ottobre sono andata a sentire la messa in suo suffraggio.
Ho potuto abbracciare Ada e Melo, suoi figli e gli altri parenti.
Teresa, resterai sempre nel mio cuore e nel mio pensiero. Mi ricorderò sempre di te.
cugina Tita Larizza.
venerdì 18 settembre 2015
Ottavio
Il 17 giugno di quest'anno Ottavio ci ha lasciati. Era uno dei miei cugini preferiti,
il cugino dal carattere tradizionale, pieno di premure verso tutti e tutti gli volevano bene.
La sua simpatia sprizzava da tutti i pori, sempre affabile e accogliente, doveroso,
premuroso, un vero Cavaliere.
La crudele Morte se lo portò con largo anticipo , per una banale malattia, forse
all'inzio un po trascurata, perchè lui si sentiva forte e coraggioso, senza paura e non
dava importanza ad un raffreddore e qualcosa di simile.
Pochi giorni prima l'ho sentito per telefono, io ero sicura che l'avrei incontrato a
luglio a Palizzi, per la festa di Sant'Anna, ma lui con voce rotta mi rispose.....Se campo.
Subito dopo, così come mi hanno raccontato, scoppiò in un pianto dirotto, perchè
lui sapeva, quello che io non immaginavo, che cioè pochi giorni dopo se ne sarebbe andato
per sempre.
Sono sicura che i paesani di Palizzi, quest'anno hanno sentito la sua mancanza,
la mancanza di Ottavio Mastratisi, gioviale e sincero con tutti , felice di bere un
buon bicchiere di vino rosso, del migliore di Palizzi.
Tutti gli anni, da quando era andato a Firenze, Sesto Fiorentino prima e Calenzano
dopo, lui alla festa di Sant'Anna, il 26 luglio, non è mai mancato. Non si è mai
dimenticato del suo piccolo paese, sotto la rocca bianca, nè gli amici si erano
dimenticati di lui.
Ricordo ancora gli anni 60, quando andavo a trovare gli zii, Micuzza e Antonuzzo,
e i cari cugini, Giuseppina, Maria, Ottavio e Tita con la sua famiglia.
Noi ragazze, passeggiavamo tra le bancarelle della piazza, ridendo e scherzando,
lui Ottavio, ci controllava da lontano, come si usava una volta, che i fratelli
vegliavano sulle sorelle e su chi avesse avuto il coraggio di avvicinarle.
Caro Ottavio, eri più giovane di me, perciò sento ancora di più l'ingiustizia
della crudele morte che ti ha portato via. Ma il tuo ricordo resterà per sempre
vivo nella mia mente e nel mio cuore, almeno finchè vivrò.
cugina Tita Larizza.
domenica 19 aprile 2015
ADDIO A LALLA.
Una forte emozione mi ha afferrata,
mi ha sopraffatto la malinconia
da quando ieri, Dino mi ha informata
che tu, Lalla te ne sei andata via.
Il destino con te è stato duro
la giovinezza ti è volata via,
Dino della tua vita è stato il faro,
sempre al tuo fianco nella malattia.
Dura soltanto un attimo la vita
e dura è stata la lunga battaglia,
sanguina adesso una grande ferita:
addio per sempre, coraggiosa Lalla.
Firenze 1.3.2015.
sabato 18 aprile 2015
NOI DONNE Concorso "Siamo tutti soggettisti" anno 1961. Prima parte.
Siamo tutti soggettisti. Parte Prima.
Gli sceneggiatori Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa, danno inizio ad un soggetto per un film da realizzare con la regia di Luigi Zampa e interpretato da Anna Magnani.
ANTONIA E L'AMORE
In un paese del Sud, vive Antonia, una donna fiera, appassionata e tenace, con i suoi sette figli.
Il marito, Nicola, un uomo aitante e allegro, un dongiovanni amato da tutte le donne del paese,
è emigrato da sei anni in Australia. Antonia, pur non avendo dimenticato i suoi difetti, lo ama e
lo desidera sempre: sarebbe felice se tornasse.
Uno dei figli di Antonia, Peppino, si innamora di Adria, una ragazza giovane e testarda.
Antonia dapprima è contraria al matrimonio, perchè Adria è poverissima e aggiungerebbe
miseria alla miseria di Peppino, ma poi, dinanzi alla passione dei due giovani e per dimostrare
a tutto il paese che è lei che decide ( e non i genitori di Adria, anch'essi contrari alle nozze), cambia
parere e acconsente a che Adria e Peppino si sposino.
I due vivono felici per qualche settimana: poi Peppino, che ha trovato lavoro nella costruzione della nuova strada, viene travolto e ucciso da una escavatrice.
Antonia, Adria e la famiglia piombano nel dolore più atroce.
Ma ecco la sorpresa: un giorno arriva la notizia che Adria ha diritto a riscuotere l'assicurazione
per l'infortunio di Peppino: un milione, forse due.
La notizia scatena una ridda di contrastanti interessi. I genitori vorrebbero riportarsi Adria, ormai ricca, a casa. Ma Antonia è di diverso parere: l'assicurazione è per la morte di suo figlio e deve
rimanere a casa sua. Antonia aspira tanto più a quel denaro, in quanto ha saputo che Nicola è malato,
è stato anche in galera, e vorrebbe tornare in Italia, se avesse i mezzi . Per Antonia, quindi, quel
denaro significa il marito. Per impossessarsene, ella pensa, c'è un solo mezzo sicuro: far sposare
Adria ad un altro dei suoi figli. Michele, già fidanzato, non vuol saperne. Carmelo che è in
seminario rifiuta la proposta della madre di tornare in paese. Non rimane che Nino: un ragazzo
più giovane di Adria . Antonia sparge in paese la voce che i due si sposeranno, li lascia soli
ogni volta che può, spinge Nino a sorvegliare senza tregua la ragazza e a recitare dinanzi a tutti
la parte del protettore. Nino si immedesima nella parte; segue la cognata giorno e notte, le fa
continue scene di gelosia. La gente del paese non approva i progetti di Antonia, ma condannerebbe
Adria se ella si ribellasse con un colpo di testa, violando le regole del paese.
Adria è disperata: teme la condanna del paese, non sa come sfuggire alla stretta sorveglianza cui
Antonia e Nino la sottopongono. Il tempo stringe : Antonia sembra aver vinto la sua battaglia.........
Gli sceneggiatori Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa, danno inizio ad un soggetto per un film da realizzare con la regia di Luigi Zampa e interpretato da Anna Magnani.
ANTONIA E L'AMORE
In un paese del Sud, vive Antonia, una donna fiera, appassionata e tenace, con i suoi sette figli.
Il marito, Nicola, un uomo aitante e allegro, un dongiovanni amato da tutte le donne del paese,
è emigrato da sei anni in Australia. Antonia, pur non avendo dimenticato i suoi difetti, lo ama e
lo desidera sempre: sarebbe felice se tornasse.
Uno dei figli di Antonia, Peppino, si innamora di Adria, una ragazza giovane e testarda.
Antonia dapprima è contraria al matrimonio, perchè Adria è poverissima e aggiungerebbe
miseria alla miseria di Peppino, ma poi, dinanzi alla passione dei due giovani e per dimostrare
a tutto il paese che è lei che decide ( e non i genitori di Adria, anch'essi contrari alle nozze), cambia
parere e acconsente a che Adria e Peppino si sposino.
I due vivono felici per qualche settimana: poi Peppino, che ha trovato lavoro nella costruzione della nuova strada, viene travolto e ucciso da una escavatrice.
Antonia, Adria e la famiglia piombano nel dolore più atroce.
Ma ecco la sorpresa: un giorno arriva la notizia che Adria ha diritto a riscuotere l'assicurazione
per l'infortunio di Peppino: un milione, forse due.
La notizia scatena una ridda di contrastanti interessi. I genitori vorrebbero riportarsi Adria, ormai ricca, a casa. Ma Antonia è di diverso parere: l'assicurazione è per la morte di suo figlio e deve
rimanere a casa sua. Antonia aspira tanto più a quel denaro, in quanto ha saputo che Nicola è malato,
è stato anche in galera, e vorrebbe tornare in Italia, se avesse i mezzi . Per Antonia, quindi, quel
denaro significa il marito. Per impossessarsene, ella pensa, c'è un solo mezzo sicuro: far sposare
Adria ad un altro dei suoi figli. Michele, già fidanzato, non vuol saperne. Carmelo che è in
seminario rifiuta la proposta della madre di tornare in paese. Non rimane che Nino: un ragazzo
più giovane di Adria . Antonia sparge in paese la voce che i due si sposeranno, li lascia soli
ogni volta che può, spinge Nino a sorvegliare senza tregua la ragazza e a recitare dinanzi a tutti
la parte del protettore. Nino si immedesima nella parte; segue la cognata giorno e notte, le fa
continue scene di gelosia. La gente del paese non approva i progetti di Antonia, ma condannerebbe
Adria se ella si ribellasse con un colpo di testa, violando le regole del paese.
Adria è disperata: teme la condanna del paese, non sa come sfuggire alla stretta sorveglianza cui
Antonia e Nino la sottopongono. Il tempo stringe : Antonia sembra aver vinto la sua battaglia.........
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