SAN PASQUALE
(frazione di Bova Marina)
Anche quest'anno sono andata a San Pasquale, fino al Cunicolo.
Naturalmente in macchina, chè non sono più i tempi dall'andare
a piedi, dietro l'asino del nonno o degli zii.
San Pasquale per me è nostalgia, ricordo della fanciullezza, quando
c'erano ancora i nonni e tanti fratelli di mio padre, oltre a l'unica
sorella, Caterina.
La casa, sulla collinetta di rimpetto al palazzo del Barone, piena di
fiori ai lati della porta: malvarosa, balichi e sposa novella bianca e
viola.
Davanti, uno spiazzo dove si correva, più in là le stalle.
Poi, la lunga scarpata, delimitata da un muro a secco, piena di
fichidindia e di robinie, giù, giù fino al giardino.
Il magnifico giardino di bergamotti, la ricchezza tangibile di tutta la
famiglia e poi, arance, mandarini, limoni e melograni dai sapori
naturali e forti. La nonna aveva piantato anche le rose millefoglie, dal
profumo intenso e delicato.
E poi l'orto, con pomodori, peperoni, insalata e le piante dei fagioli,
appena nate, da non pestare , andando per nidi sugli alberi!
Bene, allora si andava a piedi di mattino presto o all'imbrunire, oggi
si va in macchina e sarebbe comodo, anche per noi che non abbiamo più
lo spirito di avventura di allora, se non fosse che la strada è tutta piena
di buche, fosse e sassi.
C'è tanto abbandono, eppure gente che va e viene se ne vede tanta;
i giardini e gli orti sono ben coltivati e rigogliosi e tante famiglie
ci abitano tutto l'anno, con coraggio e attaccamento alla propria terra.
Inoltre c'è il richiamo dell'acqua del Cunicolo, per chi non ha dimenticato
il buon sapore dell'acqua sorgiva, appena appena resa amarognola dalle
radici degli oleandri
Spero che San Pasquale ritorni agli slpendori del passato, ma ci credo poco.
Sono andato a vedere su google earth dov'è san Pasquale.
RispondiEliminaA vedere Bova c'ero già ndato,
bel degrado delle spiagge, pazienza.
racconto molto naturalistico e ben scritto, grazie Teresa.
Ciao Terry,
RispondiEliminai miei ricordi di San Pasquale sono meno pregnanti, ma anche per me era un luogo incantato.
che bello Teresa, ho imparato a leggere i vostri scritti.
RispondiEliminadevo dirti che sai rendere, coi tuoi, l'idea visiva di cos'é s. pasquale. per chi la conosce, anche l'emozione. brava!!!
Iole
Grazie Massimo,sai mi sento bene a condividere certi ricordi con
RispondiEliminale mie sorelle, ma anche con altri amici trovati in questo salotto, specie se come te a cui piace leggere, ma anche scrivere. Domenica
farò le "zippole" con le acciughe salate, ne vuoi una?
magari, però dammi la ricetta che se posso la faccio.
RispondiEliminaBeh, impasti la farina con l'acqua e il lievito. Si inizia con poca acqua e si lavora l'impasto, aggiungendo un pò alla volta l'acqua
RispondiEliminafinchè l'impasto sia molle ma no acquoso. Deve filare come l'elastico.A questo punto si fa lievitare e quando si gonfia, con le mani si prende un pò, si mette dentro un filetto di acciuga, si allunga con le mani la pasta come una caramella e si frigge nell'olio bollente estravergine. Un pò labirioso? infatti le faccio una volta l'anno. Buonappetito!
vedo con piacere che i lettori piano piano aumentano. E' una soddisfazione condividere il proprio piacere di scrivere con il piacere di chi ci legge.
RispondiEliminaCosì quello di conoscere nuovi amici o riallacciare vecchi legami che il filo della scrittura rinsalda e rende più preziosi!
Continua...
Cara Nina, si mi sto appassionando, ma penso che avere tanti amici come te è bello, ma che fatica! Voglio dire rispondere sempre e a tutti come fai tu, che non tralasci nulla. Stasera però voglio telefonarti che hp nostalgia della tua voce. Poi scriverò il ricordo di un amico. Ciao.
RispondiEliminaBei ricordi che condivido pienamente,Teresa,riescio a leggere tante cose,fra le parole e torna la nostalgia.Ogni volta che posso ci vado anch'io ,è quasi un doveroso pellegrinaggio in un mondo fatto di ricordi .Ci illudiamo che qualcosa torni come prima,ci illudiamo.
RispondiEliminaSpero di averti anche sul mio blog,quando ti va.Ciao
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