martedì 18 giugno 2013

MARUCUMBO



Marucumbo è una campagna sperduta dalle parti di Palizzi Superiore, dove ho trascorso, insieme alla mia famiglia, la mia dolce infanzia dai cinque agli undici anni, subito dopo la seconda guerra
mondiale e dove, mancando la scuola, l'unica maestra era la Natura, che stimolava sogni e fantasie,
pensieri e desideri.

( Riconoscimento speciale al "Premio internazionale di poesia -Delia- Città di Bova Marina)


                                                             MARUCUMBO

Di Marucumbo mi ricordo ancora
e dei miei anni giovani di allora
   era il mio mondo, era il mondo intero
   era l'età dell'oro e del pensiero.
Ricordo ancora quel ventidue gennaio,
quando due bimbe, sole nella notte,
   andavano alla luce delle stelle
   tra vecchi ulivi dai rami contorti:
-Venite donne, preparate le fasce,
c'è una donna che soffre, un bambino che nasce-.
   Fischiava il vento e turbinava il gelo
   sotto le querce dalla chioma scura
ombre e rumori, per noi, lungo il sentiero
eran giganti da farci paura.
   E quando nel ruscello scendevamo,
   a prender l'acqua con la brocca in testa
Si attraversava la grande foresta
e cantavamo....la voce alta e sicura
il cuore colmo di sogni e di avventura.
   E quella volta poi, nella fiumara
   a catturare i granchi sotto i sassi,
il sole e la sua arsura ci bruciava
e il mormorio dell'acqua ci distrasse:
   saltando qua e là non sentivamo
   la voce della mamma che chiamava.
Ricordo poi la vigna e i suoi filari
e di zibbibbo i grappoli maturi,
   i fichidindia, i grilli, le cicale
   l'aria infuocata, carica di odore
   di nepetella, che ancor m'inebria il cuore.
A piedi nudi, sui morbidi prati,
raccoglievamo bianche margherite
e papaveri rossi tra il frumento;
   noi sognavamo di andare via col vento,
   volare in alto, in alto su nel cielo
   a cavalcioni sull'arcobaleno.
A Marucumbo e a come aravamo
corre il ricordo e la memoria mia
   come acqua che zampilla e va lontano
   e .... ancor mi perdo nella nostalgia.